ALBERTO MANZI


Alberto Manzi (Roma, 3 novembre 1924Pitigliano, 4 dicembre 1997) è stato un insegnante scrittore noto  per essere stato il conduttore della trasmissione televisiva Non è mai troppo tardi,in onda fra il 1959 ed il 1968.

Biografia

Di studi  eclettici  laureato in biologia, in pedagogia e in filosofia, e aveva seguito studi nautici prima del diploma magistrale, era stato educatore presso una struttura carceraria minorile romana prima di dedicarsi all'insegnamento come maestro elementare.
Fu scelto per presentare il programma Non è mai troppo tardi, che lo rese conosciutissimo e che fu concepito come strumento di ausilio nella lotta all'analfabetismo. Il programma riproduceva in televisione delle vere e proprie lezioni di scuola primaria, con metodologie didattiche rivoluzionarie per l'epoca (Manzi al suo "provino" strappò il copione che gli era stato dato e improvvisò una lezione alla sua maniera), dinanzi a classi composte di adulti analfabeti.
L'effetto della trasmissione, che andò in onda per quasi un decennio, fu di grande interesse e di rilevanza sociale: si stima che quasi un milione e mezzo di persone abbiano conseguito la licenza elementare grazie a queste lezioni a distanza, svolte di fatto secondo un vero e proprio corso di scuola serale. Le trasmissioni avvenivano nel tardo pomeriggio, prima di cena, Manzi utilizzava un grosso blocco di carta montato su cavalletto sul quale scriveva, con l'ausilio di un carboncino, semplici parole o lettere, accompagnate sempre da un accattivante disegnino di riferimento. Usava anche una lavagna luminosa (per quei tempi suggestiva). La ERI (casa editrice della RAI) pubblicava materiale ausiliario per le lezioni, quali quaderni e piccoli testi.
Dopo la conclusione del programma, e dopo alcune brevi e sporadiche programmazioni radiotelevisive sempre su temi legati all'istruzione, Manzi tornò quasi a tempo pieno all'insegnamento scolastico, interrompendolo di tanto in tanto per campagne di alfabetizzazione degli italiani all'estero. Fece diversi viaggi in America latina per collaborare alla promozione sociale dei contadini più poveri. Da maestro tornò alla ribalta nel 1981, poiché si era rifiutato di redigere le appena introdotte "schede di valutazione", che con la riforma della scuola avevano sostituito la tradizionale pagella; Manzi si rifiuta di scrivere le suddette valutazioni perché «non posso bollare un ragazzo con un giudizio, perché il ragazzo cambia, è in movimento; se il prossimo anno uno legge il giudizio che ho dato quest'anno, l'abbiamo bollato per i prossimi anni».
La "disobbedienza" fu sanzionata con la sospensione dall'insegnamento e dalla paga. L'anno successivo il Ministero della Pubblica Istruzione cerca di convincerlo a scrivere le valutazioni tanto attese. Manzi fa intendere di non avere cambiato opinione, ma si mostra disponibile nel redigere una valutazione riepilogativa comune per tutti i ragazzi tramite un timbro; il giudizio era: "fa quel che può, quel che non può non fa". Il Ministero della Pubblica Istruzione si mostra contrario alla valutazione timbrata. Manzi risponde dicendo: «Non c'è problema, posso scriverlo anche a penna».
Scrisse anche diversi libri, il più famoso dei quali è Orzowei (1955), da cui fu tratta una omonima serie televisiva per la Tv dei ragazzi, che ebbe grande successo.
Ad Alberto Manzi sono intitolate scuole a Roma e in altre città italiane [1].
Fu sindaco di Pitigliano per i Democratici di Sinistra dal 1995 al 1997.